L’Aspromonte è sempre stato nel nostro cuore. Non potevamo certo mancare questo appuntamento, IX edizione di “in CAMMINO nei PARCHI” organizzata dal CAI in collaborazione con Federparchi. Una giornata nazionale che racconta i territori e le popolazioni. Annullata nel 2020 per i motivi ormai noti a tutti noi, e ripresa, come organizzazione, dalla Sezione CAI di Reggio Calabria, questa giornata nazionale, in Calabria, coincide con una intersezionale regionale dove, di anno in anno, una sezione diversa riunisce tutte le sezioni calabresi per rinsaldare i legami, rivedere vecchi amici e incontrarne dei nuovi e far conoscere ancor di più la nostra meravigliosa regione a chi fa parte del mondo del Club Alpino Italiano. Erano presenti tutte le sezioni calabresi e, nonostante la distanza chilometrica, noi eravamo i più numerosi. Presenti il neo eletto Proboviro nazionale Claudio Zicari, il Consigliere Centrale Eugenio Iannelli e una bellissima famigliola con due vivaci ragazzi che hanno allietato la nostra escursione. Hanno voluto condividere con noi la sistemazione per dormire e mangiare, anche i nostri amici del CAI di Cosenza, Roberto, Luca e Angela. La nostra scelta è ricaduta sul borgo di Gallicianò, frazione del Comune di Condofuri e unico borgo attualmente interamente ellenofono, anche se la lingua arcaica è utilizzata in un ambiente sempre più esclusivamente domestico. Grazie al suo isolamento strutturale, ha mantenuto intatte le tradizioni culturali, artigianali, musicali e ha sviluppato nei suoi abitanti un forte spirito di aggregazione e ospitalità, caratteristiche peculiari dei Greci di Calabria. Giovanni, Nino, Leonardo, ci hanno fatto sentire veramente a casa, coccolandoci con quella gentilezza e quelle bontà tipiche: maccheroni al sugo con ricotta di capra, salumi, sott’oli, formaggi, latte di capra a colazione e altre chicche, tipiche di questi luoghi e rigorosamente di produzione propria. Abbiamo avuto l’onore di essere accompagnati a visitare la piccola chiesa ortodossa di Panaghìa tis Elladas (Madonna di Grecia), proprio da Domenico Nucera, l’architetto che si occupò della ristrutturazione di questa chiesetta bizantina, edificata ristrutturando una casa in pietra nella parte alta del paese, aperta al culto e che rappresenta la testimonianza, in un rinnovato clima ecumenico, di un ritorno da pellegrini degli ortodossi in siti di culto greco. Accanto alla chiesetta è stato costruito anche un piccolo anfiteatro che si affaccia sulla valle dell’Amendolea. Abbiamo proseguito con la visita al piccolo museo etnografico, che è stato realizzato raccogliendo utensili utilizzati nella vita quotidiana dagli antenati degli abitanti del borgo. Sono presenti coperte di ginestra, musulupare (stampi tradizionali per formaggio), zampogne, lire ed altri rari oggetti che appassionano gli amanti dell’antropologia culturale. Una stanza riproduce fedelmente la vita degli antichi abitanti di Gallicianò. Completiamo la visita del borgo con la Chiesa di San Giovanni Battista, di origine bizantina, edificata nella splendida piazzetta del centro storico; essa ospita il santo patrono con duplice veste: da adulto, nella statua in marmo conservata nella nicchia sopra l’altare, e da bambino, nel simulacro che il 29 agosto viene portato in processione per le vie del paese. Dietro l’altare vi è presente una struttura lignea di tipo barocco meridionale che custodisce, dentro una nicchia sormontata da un arco di trionfo, una pregevole statua in marmo bianco raffigurante il santo patrono. Il fonte battesimale anch’esso marmoreo è decorato con motivi floreali e foliacei tra i quali si nasconde il bellissimo volto di un putto. Insomma una bella immersione nell’Arte e nella Cultura grecanica. La giornata dedicata all’escursione, prevede la partenza dalla località Licordari, nel comune di Roccaforte del Greco, altro borgo distante da Gallicianò meno di 10 chilometri. Qui, riuniti tutti i partecipanti, abbiamo raggiunto Punta d’Atò, il cui significato in grecanico (aquila) conferma l’eccezionalità del punto panoramico. Visibilissimo l’Etna, in tutta la sua maestosità e i suoi pennacchi di fumo. Una roccaforte rocciosa che ci ha regalato un panorama incantevole e che ci ha consentito di osservare un imponente fenomeno erosivo per il quale Giustino Fortunato definì l’Aspromonte “uno sfasciume pendulo sul mare” e cioè la frana che si è aperta nel vallone Colella. Enorme, inoltre, è l’apporto di detriti che la frana riversa nella Fiumara Amendolea. Il fenomeno esiste ormai da oltre 70 anni e, nonostante i tentativi di rimboschimento, è in continua evoluzione tanto da essere divenuta la più grande d’Europa. Raggiunta la località Zumbello, gli organizzatori ci hanno deliziato con un gustoso pranzo a base di fagioli e salumi vari, annaffiati da buon vino e sane chiacchiere. Prima di riprendere la strada del ritorno, non poteva mancare i saluti istituzionali da parte dei Presidenti sezionali, del neo eletto al Collegio Nazionale dei Proboviri Claudio Zicari e del Consigliere Centrale Eugenio Iannelli. Un grande ringraziamento alla sezione di Reggio Calabria per la minuziosa organizzazione e agli Operatori TAM presenti, Rocco, Maurizia, Pietro e Francesco per il lavoro svolto. Alla prossima!
Carla Primavera