Il sistema montano è sotto attacco. Brucia la montagna, i sentieri e tutto ciò che ruota attorno al turismo verde. Tra caldo, incendiari e incuria il mix è perfetto per alimentari i roghi che ormai interessano tutto il territorio boschivo della Calabria. Il presidente regionale del Club Alpino Italiano, Mariarosaria D’Atri, parla di «patrimonio boschivo distrutto da mani criminali che continuano ad appiccare fuoco in una lotta diventata ormai impari». Il CAI segue «con apprensione e con profondo dolore – scrive il presidente regionale del sodalizio montano – l’immane catastrofe che ha purtroppo mietuto vittime e distrutto una parte significativa di habitat e di ecosistemi forestali, tra i più importanti nell’area mediterranea della nostra penisola. È stata mortalmente ferita la montagna, cuore pulsante dell’escursionismo, volano di un turismo ecosostenibile e responsabile che da anni, ma soprattutto in questo periodo di pandemia, ha dato e dona ossigeno agli imprenditori del settore e a tutta l’economia regionale· I soci del CAI «si stringono attorno alle comunità colpite, inermi e impotenti di fronte a questa catastrofe, e nel condannare, una volta di più, l’azione scellerata dei piromani, chiedono con forza alle Istituzioni che vengano accertate le responsabilità di questo disastro, proponendosi per un confronto costruttivo finalizzato all’individuazione delle azioni comuni da intraprendere per la prevenzione degli incendi boschivi, unica strategia per il contrasto del fenomeno. È un dovere, non solo per gli escursionisti, ma di tutti i cittadini, opporsi con tutte le proprie forze alla distruzione del patrimonio boschivo». Citando Papa Francesco che parla del creato come «dono che il Signore ci ha dato» il Club Alpino Italiano «è pronto – afferma il presidente D’Atri – come sempre, a dare il proprio contributo nella manutenzione e ricostruzione della rete sentieristica, tracciando i sentieri, e implementandone la segnaletica CAI, accatastandoli e trasferendoli sui moderni sistemi informatici, in modo che nessuna zona rimanga in ombra, abbandonata alla furia dei delinquenti incendiari. Senza dimenticare che la fruizione e la frequentazione escursionistica garantiscono un’azione di controllo del territorio al fine di evitare attacchi vandalici indiscriminati. Vogliamo ripartire subito, facendo di più, arrivando prima del fuoco. Noi siamo pronti».
Tratto da: http://www.abmreport.it/news/11305-brucia-la-calabria-il-cai-pronto-a-dare-una-mano-nella-ricostruzione-dei-sentieri.html